Vino, generazione Z e Millennials: una ricerca Sgw x Carrefour

Uno dei dilemmi nel mondo del vino e delle cantine è come catturare il pubblico più giovane, un segmento di mercato molto particolare a causa della bassa capacità di spesa e della scarsa conoscenza del mondo del vino. Ogni cantina tenta di superare questa barriera in modo diverso, con vari gradi di successo.

SWG e Carrefour hanno collaborato allo studio “Annata 2.0 – il vino per i nativi digitali” per capire come i giovani vedono l’industria del vino. I partecipanti al sondaggio si dividono in due generazioni: Millennials (nati tra il 1986 e il 1996) e Generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012).

Lo studio è stato presentato a Palazzo Bovara, al centro della Settimana del Vino di Milano.

Secondo lo studio, il vino è importante per entrambe le generazioni: per i Millennials supera le altre bevande alcoliche (88%), mentre per la Gen Z è secondo solo alla birra, ma con un margine significativo (60%). Tuttavia, secondo la ricerca, si tratta di un consumo più “distratto”: la Gen Z, infatti, è meno consapevole delle proprie scelte di acquisto perché poco informata. Il vino mantiene il suo status di prestigio tra i giovani, per questo il 60% della Gen Z e il 67% dei Millennials vogliono consumarlo con consapevolezza e acquistarlo con cura.

Secondo queste statistiche, i giovani amano il vino ma lo ritengono troppo lontano. È colpa della comunicazione, che è troppo istituzionalizzata, elevata e orientata alle vecchie generazioni.

“Veicolare un messaggio con i valori del vino ma in un modo più comprensibile è ormai un obbligo. Noi siamo convinti che una comunicazione più fresca, unita all’approfondimento dei temi più sensibili, siano fondamentali”: è stata la conclusione di Lorenzo Cafissi, responsabile Vino Carrefour Italia.

Ma quali valori devono trasmettere? I giovani danno maggiore importanza alle caratteristiche organolettiche, al territorio di provenienza del vino e alla presenza dell’indicazione di origine. La notorietà dell’azienda produttrice e il numero di bottiglie prodotte sono all’ultimo posto. L’utilizzo di materie prime a chilometro zero, come sempre, è fondamentale, così come la sostenibilità del processo produttivo.

La qualità del vino non è più sufficiente a garantire un prodotto di successo: una comunicazione efficace che coinvolga più target è diventata un ingrediente essenziale nella ricetta di un vino di successo. Se prima era facoltativo, aggiornare il modo in cui si comunica il proprio prodotto ora sembra essere obbligatorio.

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