Il ceppo di lievito Saccharomyces cerevisiae è una potenza industriale che viene utilizzata da anni nella panificazione, nella vinificazione, nella distillazione e nella produzione di birra. È anche la base della maggior parte dei lieviti essedielle, proprio grazie alla sua versatilità.
In un recente numero della prestigiosa rivista Nature Communications, i ricercatori dell’ARC Centre of Excellence in Synthetic Biology, della Macquarie University e dell’ Australian Wine Research Institute (AWRI) hanno descritto un significativo progresso nell’editing del genoma proprio di questo lievito. In parole povere, i ricercatori sono riusciti a sviluppare un nuovo cromosoma di lievito del tutto unico in natura, producendo un lievito che potrebbe essere utilizzato per una varietà numerosa di scopi industriali.
L’autore principale, nonché responsabile della ricerca dell’ AWRI, il dottor Anthony Borneman, descrive la ricerca come “una prova di concetto della possibilità di progettare cromosomi completamente nuovi per specifici obiettivi industriali“.
Questo nuovo cromosoma è stato creato assemblando sequenze genomiche distintive di diversi ceppi di lievito, compresi quelli utilizzati per produrre vino, sakè e biocarburanti. Grazie all’inclusione di nuovo materiale genetico, il campione di laboratorio è stato in grado di fermentare zuccheri che normalmente non avrebbe potuto utilizzare, aumentando così la varietà di materie prime industriali disponibili.
“Si tratta di un nuovo studio innovativo che apre la prospettiva di creare nuovi cromosomi“. L’illustre professor Ian Paulsen, coautore e direttore del Centro australiano di eccellenza in biologia sintetica della Macquarie University, afferma che tra le possibilità c’è quella di migliorare la capacità del lievito di produrre alcune molecole importanti a livello industriale, come gli oli, o di produrre altri composti.
Questo lavoro è la continuazione del progetto globale di lievito ingegnerizzato Sc2.0, che mira a sintetizzare l’intero genoma di Saccharomyces cerevisiae. L’obiettivo del progetto è far progredire le conoscenze sulla struttura del genoma del lievito e su come modificare i genomi per produrre organismi più forti. Inoltre, servirà come base per obiettivi più mirati in futuro, come lo sviluppo di nuovi farmaci o biocarburanti.
Fonte: Rawson, S., Walsh, R. M., Velez, B., Schnell, H. M., Jiao, F., Blickling, M., Ang, J., Bhanu, M. K., Huang, L., & Hanna, J. (2022). Yeast PI31 inhibits the proteasome by a direct multisite mechanism. Nature Structural & Molecular Biology, 29(8), 791–800. https://doi.org/10.1038/s41594-022-00808-5