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OIV: prime stime 2023 sulla produzione mondiale di vino

Nella giornata di ieri 7 novembre, il responsabile del Dipartimento Statistica e Trasformazione Digitale dell’OIV Giorgio Delgrosso ha presentato le prime stime sulla produzione mondiale di vino del 2023.

Emisfero meridionale: calo peggiore dal 2008

Dopo due annate di vendemmie abbondanti nel 2021 e nel 2022, la produzione vinicola nel 2023 dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 milioni di ettolitri, segnando una notevole diminuzione rispetto all’anno precedente. Questa è la produzione più bassa dal 2008 e può essere attribuita agli eventi climatici estremi che hanno interessato l’emisfero meridionale.

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Il Cile, il principale produttore dell’emisfero meridionale, ha registrato una produzione di 10 milioni di ettolitri, segnando un calo del 20% rispetto all’anno precedente, a causa di incendi e siccità. Anche l’Australia ha subito una diminuzione significativa del 24% nella produzione, con 9,9 milioni di ettolitri, principalmente a causa delle precipitazioni e degli effetti del fenomeno La Niña.

Al terzo posto, il Sud Africa ha prodotto 9,3 milioni di ettolitri, in calo del 10%, a causa di malattie delle viti come la peronospora e l’oidio. L’Argentina ha registrato una delle vendemmie meno redditizie della sua storia, con una produzione di soli 8,8 milioni di ettolitri, segnando un calo del 23% dovuto ai danni causati dal gelo primaverile.

Il Brasile ha registrato una produzione stimata di 2.3 milioni di ettolitri, segnando un drastico calo del 30% rispetto al 2022, principalmente a causa delle piogge durante la stagione di crescita. Nel frattempo, l’Uruguay ha subito la peggiore contrazione rispetto alla stagione precedente, con una diminuzione del 34%, causata da una grave siccità.

Un’eccezione notevole nell’emisfero meridionale è la Nuova Zelanda, che ha registrato una crescita positiva con una produzione di 3,6 milioni di ettolitri.

Emisfero settentrionale (UE): l’Unione Europea al centro delle preoccupazioni

L’Unione Europea, che rappresenta oltre il 60% della produzione vinicola mondiale, si confronta con una produzione stimata di 150 milioni di ettolitri nel 2023, segnando una diminuzione del 7% rispetto all’anno precedente. Se confermata, questa sarebbe la terza maggiore diminuzione di produzione dall’inizio del secolo.

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Le previsioni all’interno dell’UE mostrano una diversificazione notevole a causa delle condizioni climatiche variabili. La Francia è tornata a essere il principale produttore mondiale, con 45,8 milioni di ettolitri, in calo del 3% rispetto alla media degli ultimi 5 anni, ma in linea con il 2022. La vendemmia francese può essere considerata complessivamente proficua, tuttavia, alcune aree hanno registrato variazioni negative rispetto all’anno precedente. In particolare, nelle regioni di Bordeaux e Sud-Ouest, l’attacco di peronospora ha influito negativamente sulla produzione, mentre nella regione di Languedoc-Roussillon, la siccità ha rappresentato un fattore limitante. L’Italia ha subito un crollo del 12% nella produzione, con 43,9 milioni di ettolitri, il livello più basso dal 2017. Sono stati identificati diversi fattori connessi a questa situazione, ma tra di essi, il principale è senza dubbio l’impatto della peronospora nelle regioni del centro e del sud Italia. La Spagna ha registrato una produzione stimata di 30,7 milioni di ettolitri, in calo del 14%, causato da una grave siccità.

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Nei restanti paesi dell’Unione Europea con una produzione superiore a un milione di ettolitri, le variazioni nella crescita rispetto al 2022 sono eterogenee. Alcuni paesi, come la Germania, prevedono una produzione maggiore di circa 9 milioni di ettolitri, registrando un aumento del 1% rispetto all’anno precedente. Anche Portogallo, con 7.4 milioni di ettolitri (+8%), Romania, con 4.4 milioni di ettolitri (+15%), e Ungheria, con 2.5 milioni di ettolitri (+1%), hanno previsto incrementi significativi. Questi paesi hanno beneficiato di temperature elevate durante la stagione di crescita e di piogge estive che hanno portato a rese elevate.

D’altra parte, ci sono nazioni come Austria e Grecia che hanno registrato una diminuzione nella produzione vinicola. La situazione in Grecia è particolarmente preoccupante, con una produzione stimata di soli 1.1 milioni di ettolitri, una diminuzione del 45% rispetto all’anno precedente. Questo drastico calo è il risultato di una combinazione di malattie delle uve, in particolare la peronospora, e di una grave siccità che ha causato danni significativi ai vigneti.

Emisfero settentrionale (Extra UE): USA i risultati migliori

Anche nelle principali regioni produttrici di vino al di fuori dell’Unione Europea con una produzione superiore a un milione di ettolitri, la situazione sembra essere eterogenea.

Negli Stati Uniti, il quarto produttore mondiale, si prevede una produzione di circa 25.3 milioni di ettolitri, segnando un aumento del 12% rispetto al 2022. Questa crescita è stata favorita da un inverno abbondante e dalle numerose piogge nelle regioni di Napa e Sonoma, che hanno portato un benefico aumento dell’umidità dopo molti anni di siccità.

Per quanto riguarda la Cina, al momento non sono disponibili dati, ma saranno resi noti durante la prossima conferenza stampa prevista per aprile 2024.

Nelle regioni dell’Europa orientale, la Russia prevede una produzione stimata di 4.9 milioni di ettolitri, in linea con il 2022 e con un incremento del 9% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In Georgia, la produzione stimata è di 1.5 milioni di ettolitri, registrando una diminuzione del 28% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa di condizioni climatiche avverse come pesanti piogge, grandinate e forti venti che hanno danneggiato i vigneti.

La produzione in Moldavia è stimata in 1.3 milioni di ettolitri, con un calo del 10% rispetto al 2022. Nel contempo, la Svizzera ha registrato una stima di 1.0 milione di ettolitri, mostrando un aumento del 4% rispetto all’anno precedente.

La produzione globale di vino è in calo

Dai dati raccolti da 29 paesi, rappresentanti il 90% della produzione mondiale di vino, la produzione vinicola globale per il 2023 è stimata tra 242 e 247 milioni di ettolitri, con una media di 244 milioni di ettolitri, registrando un calo del 7% rispetto ai livelli già bassi del 2022.

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Questa contrazione rappresenta il peggiore calo nella produzione di vino dal 1961, superando persino la storica vendemmia del 2017.

Quali sono le cause?

Le condizioni climatiche estreme, inclusi pesanti episodi di pioggia e siccità, sono le principali responsabili di questa contrazione nella produzione vinicola. Le anomalie meteorologiche stanno diventando sempre più frequenti, rappresentando una delle sfide più significative per il settore.

La produzione vinicola globale è influenzata anche da fattori economici e geopolitici complessi, tra cui l’inflazione, la diminuzione della domanda e l’aumento delle scorte in molte regioni del mondo. La combinazione di eventi come la pandemia di COVID-19, la crisi nella catena di approvvigionamento globale del 2021 e la pressione inflazionistica del 2022 ha aumentato i costi di produzione e distribuzione del vino, riducendo il potere d’acquisto dei consumatori.

Inoltre, vi sono tendenze di salute pubblica volte a ridurre il consumo di alcol e la crescente concorrenza da parte di altre bevande alcoliche, come la birra, in molti paesi.

Conclusioni

Il settore vinicolo globale sta affrontando una serie di sfide senza precedenti nel 2023, con una produzione vinicola in forte calo a causa di eventi climatici estremi. Questa situazione rappresenta un cambiamento significativo per il settore e richiede una risposta creativa per affrontare i cambiamenti strutturali e le sfide economiche che si prospettano.